10 febbraio 2012

a Rosalia

Cara Rosalia, 

mi mancherai lo so anche se non ci incontravamo spesso eri una così bella anima da darmi ogni volta una specie di contentezza . Il sentirti parlare, mai banale, mai volgare mai scontata e così piena di ironia mi faceva pensare a te come ad una persona piena di “sentimenti” di quelli che inducono a farsi domande e a darsi risposte anche le più scomode anche le più difficili.
La parola che mi viene pensando alla tua morte così inaspettata così improvvisa così dolorosa , è risveglio, risveglio. Mi viene pensando all’evento che colpisce improvviso e che ti induce a prendere coscienza di dove siamo, cosa facciamo, dove andiamo, di quei pensieri che sempre soffochiamo nel sogno in cui siamo immersi , quel sogno doloroso che ci induce a trasformare tutto in cose, in realtà materiali ed insignificanti, che ci induce a credere o a temere che sia tutto qui tutto così inutile. Ma io penso sempre al momento in cui mi hanno diagnosticato il cancro, il mio caro cancro, a quel momento in cui mi sono sentito felice , irrazionalmente, forse follemente , forse proprio pensando a questa parola : risveglio.
Ora sei in quella realtà da cui è venuto Gesù, sei proprio con lui, proprio con quel Dio che è venuto a risvegliarci con parole dure alla realtà vera quella che sta oltre il sogno opaco e talvolta miserabile della nostra esistenza terrena, lo ha fatto con parole dure , me ne vengono alcune per certi versi terribili … “lasciate che i morti seppelliscano i morti …” morti a cosa se non a questa realtà ignorata e dubitata che é il nostro essere “animati” - vivi di una vita che non muore - vivi di una speranza che non termina - vivi di un senso pieno dell’essere.
Ma noi Signore non siamo morti perché la Tua parola ci risveglia continuamente e neppure tu Rosalia sei morta ma ora “finalmente”  vedi il senso tutto di questa che noi chiamiamo confusione , dolore o nel migliore dei casi Mistero e che tu ora chiami  Grazia.
Non portarti nulla di questo mondo, vai leggera come deve essere, mai rimpianti, mai recriminazioni per quello che è stato o peggio per quello che non sei stata ... è tutto giusto così me lo dice con forza il mio cuore ma, quello si ,  porta con te il tuo “cuore di carne” , mai di pietra, quella tua essenza di risvegliata , di innestata a Cristo e ora che ci vedi nella nostra debolezza nella nostra povertà e ora che capisci cosa sia essere liberi ed amare davvero, ti chiedo di amarci, di esserci vicina perché anche noi vogliamo risvegliarci e non possiamo farlo da soli ! Abbiamo bisogno di una voce che ci chiami e ci dica “apri gli occhi “ come fa Gesù quando ce lo dice con veemenza quasi con rabbia, perché a volte un addormentato va risvegliato così , a secchiate d’acqua fredda: “.. se voi diceste siamo ciechi sareste salvi ma poiché dite io vedo firmate la vostra condanna …” e dunque tu Rosalia aiutaci ad aprire gli occhi, già lo stai facendo con la tua stessa vita ma  fallo ancora sussurrando alla nostra anima in ascolto di te, della tua dolcezza di madre e di donna, “apri gli occhi”.

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