Ama il prossimo tuo come te stesso … ed
il come
è mirabilmente posto a perno dei 2 piatti su cui bilanciare i 2 amori, quello
del prossimo e quello per sé stesso; è il comandamento in cui l’altro non deve
invaderci e neppure noi possiamo invadere l’altro, poiché prima di tutto questo
comandamento esprime l’equilibrio con
cui ciò che siamo deve incontrarsi – scontrarsi - rapportarsi con l’altro senza
sopraffare od esserne sopraffatto.
Ben lontano da
un banale “Volemose bene” amare è
fonte di lacerazioni profonde, di odi e di combattimenti estremi sia interiori
, sia esteriori, d'altronde ogni nascita così come ogni rinascita avviene nel dolore,
nello sporco: tra liquidi organici e grandi nostalgie per ciò che abbiamo
lasciato e grandi paure per ciò che troveremo. M.M.
Nessun commento:
Posta un commento